Il sistema Maggioritario Proporzionale
Un paradosso possibile secondo un paper di P. Speroni di Fenizio e D. Gewurz
Ogni Governo Italiano che si rispetti ha nel suo programma qualche modifica alla legge elettorale: spesso il nodo da sciogliere è se usare un metodo proporzionale o uno maggioritario; vi sono poi possibili varianti, ad esempio il proporzionale con premio di maggioranza e soglia di sbarramento. Ma nessuno ha mai proposto un metodo che fosse sia maggioritario che proporzionale: avrebbe rischiato certamente il ridicolo.
Invece tale sistema è possibile e consentirebbe di unire i vantaggi di entrambi i metodi.
A seguito dell’intervista a Pietro Speroni di Fenizio sono diventato un fan del suo canale youtube, inesauribile fonte di approfondimenti sulla matematica dei processi decisionali. L’idea del Proporzionale Maggioritario è sua e di Daniele Gewurz. Il video qui sotto la illustra brevemente.
Il Maggioritario Proporzionale in breve
Il presupposto dell’idea è che alcuni elettori, al momento del voto, risultano indecisi tra due o più partiti. Sarà successo forse anche a voi, magari perché nessuna lista elettorale vi convince completamente. Per l’elettore risulta in questo caso indifferente che vada al governo il partito A o il partito B, purché magari non ci vada un terzo partito C. Il dramma dell’elettore indeciso si consuma dunque nella cabina elettorale, nella quale la neutralità deve trasformarsi in una sola croce o in una scheda nulla.
Il Modello Maggioritario Proporzionale consente al contrario di tracciare più croci, votando più partiti o candidati. I seggi saranno ripartiti secondo un modello proporzionale, ma il voto dell’elettore indeciso tra A e B sarà conteggiato al partito che, tra A e B, avrà ottenuto più voti.
Il sistema dovrebbe privilegiare partiti che propongono soluzioni di compromesso, che tendono scontentare la minor parte possibile dell’elettorato. Garantirebbe inoltre eguale rappresentanza ad ogni elettore (come il proporzionale), ma contempo favorirebbe la governabilità (come il maggioritario).
Test sul campo
Nell’articolo che Pietro Speroni di Fenizio e Daniele Gewurz hanno pubblicato, il nuovo sistema di voto è stato messo alla prova simulando un’elezione per il rinnovo del Parlamento grazie alla collaborazione di 260 Studenti Universitari; ecco qui sotto i risultati del loro voto, ripartendo i seggi con un proporzionale puro ( “Proportional All”) o un Maggioritario Proporzionale (Maj. Prop. All).
Possibili criticità
L’idea appare geniale, ma rimangono alcuni punti da chiarire.
- Come si fa lo spoglio? Risulterebbe infatti necessario annotare non solo quante persone hanno votato ciascun partito, ma anche quante hanno votato una qualsiasi combinazione di più partiti. Se i partiti sono solo 3 le possibili opzioni di voto sono 7 (A, B, C, AB, AC, BC, ABC); ma se i partiti fossero 12 le combinazioni di voto diventerebbero 4095 (lo si può calcolare con le combinazioni semplici). Anche qualora si fissasse un limite di massimo tre croci disponibili agli elettori indecisi, risulterebbero comunque 298 diverse opzioni di voto, un numero difficile da gestire con i sistemi di spoglio tradizionali. D’altra parte i sistemi di voto elettronici, che eliminerebbero il problema dello spoglio, presentano diverse criticità.
- Come osservato da Gino Roncaglia nell’intervista a lui dedicata, oggi i partiti non presentano al loro interno un vivace dibattito e spiccate capacità di negoziazione e sintesi; sarebbe perciò auspicabile che la negoziazione tra diversi punti di vista ed interessi abbia luogo quantomeno in Parlamento. Il Maggioritario Proporzionale, aumentando le probabilità che un solo partito abbia la maggioranza in Parlamento, non rischia di evitare che tale negoziazione abbia luogo? O al contrario i partiti, al fine di avvicinare gli elettori degli avversari, cercherebbero di attenuare i toni, mantenere un atteggiamento costruttivo e ricercare la negoziazione?
Avete idee per risolvere queste problematiche o altre perplessità? Scrivetele qui sotto, le sottoporremo agli ideatori del sistema.